Forme complesse è un lavoro straordinario, in cui collera e grazia coesistono descrivendo l’inafferrabile delle trasformazioni. Gli uomini sanno dire il prima e il dopo di un accadimento; i FBYC invece – con questo, ma anche con gli altri album – hanno saputo narrare il durante. Un incantesimo, un’ossessione.
In Forme complesse c’è la fine dell’inverno, ci sono i desideri estinti, c’è un’ostinazione rassegnata. Qualcosa di molto umano, come l’ipotesi del fallimento.
Grazie,